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Clima, idrografia e orografia

Orazio Caldarella

 

 

Il comprensorio godranese si sviluppa in buona parte a quota superiori ai 700 metri sul livello del mare ed è caratterizzato da un clima fresco, differente da quello percepito lungo la costa settentrionale dell’isola, distante in linea d’aria meno di 20 chilometri(Foto 13). Prendendo a riferimento i dati termo-pluviometrici della stazione di Ficuzza, non distante da Godrano, si rileva un livello medio di precipitazioni annue di circa 852,3 mm ed una temperatura media annua di 14,5 °C. Tale situazione climatica permette di collocare Godrano ed il suo territorio all’interno di una fascia climatica caratterizzata da un’estate mite ed un inverno sensibilmente più freddo, in linea con tante altre località dell’entroterra collinare siciliano.

Al di sopra dei 1.000 metri di quota(Foto 14), e fino agli oltre 1.600 metri della cima di Rocca Busambra, si instaura però un clima decisamente montano, dove d’inverno le precipitazioni di carattere nevoso divengono abbastanza frequenti e le coltri di neve accumulatesi soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio tendono a conservarsi sotto forma di ghiaccio fino alla primavera inoltrata, nascosti in quegli anfratti perennemente ombreggiati presenti lungo il fianco boreale della montagna. 

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Sullo sfondo i rilievi costieri del Palermitano

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L'area di Alpe Cucco dopo una nevicata invernale

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La morfologia del rilievo condiziona, quindi, una notevole concentrazione di precipitazioni, che a loro volta contribuiscono ad alimentare quattro tra i più importanti bacini fluviali della Sicilia occidentale: Belìce, Eleuterio, Milicia e San Leonardo.

Il centro abitato ricade proprio all’interno del bacino idrografico del Fiume San Leonardo(Foto 15), rappresentandone con il suo territorio la parte più elevata. Di fatto tutti i torrenti che drenano le acque piovane e di risorgiva dal settore nord-orientale del massiccio della Busambra finiscono per confluire nel Torrente Frattina (a sud-est di Godrano) il quale, superato l’abitato di Mezzojuso, prende il nome di Torrente Azzirolo. Quest’ultimo, in prossimità della Piana di Vicari, si unisce al Fiume di Vicari nel cui corso confluisce più a monte il Vallone di Guddemi (Foto 16che raccoglie le acque provenienti dalla parte meridionale del territorio godranese, ovvero dalle contrade Ramusa, Marosa, Marosella, Guddemi e Giardinello, poste al di là di Rocca Busambra.

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Veduta di Valle Maria nella parte

più elevata del bacino del

Fiume San Leonardo

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La parte retrostante del massiccio di Busambra canalizza le acque piovane nel Torrente Guddemi

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Escludendo le Madonie, il massiccio di Rocca Busambra rappresenta la cima più elevata della Sicilia occidentale; un baluardo roccioso orientato approssimativamente lungo la direttrice nord-ovest sud-est che taglia in due il territorio godranese descrivendo due unità paesaggistiche differenti: una esposta a settentrione ed improntata da un’estesa coltre boschiva(Foto 17), l’altra che guarda a mezzogiorno, caratterizzata invece dai bianchi calcari della rocca(Foto 18) che degradano verso valle intercettando vasti terreni argillosi in cui si alternano superfici pascolive e colture foraggere.

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La coltre boschiva nella porzione settentrionale del territorio Godranese

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La parte meridionale del territorio

con l'aspro profilo di Busambra e ampi tratti di terreno denudato

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I rilievi alto-collinari distribuiti tra il centro abitato e la Rocca Busambra presentano una morfologia dal profilo morbido, ma solo in apparenza. Essi nascondono profondi valloni e scarpate rocciose particolarmente acclivi, che si alternano all’interno di un territorio che in poche centinaia di metri compensa un notevole dislivello altitudinale, determinando salti, gradoni e versanti rocciosi a tratti molto scoscesi. Le cime principali del comprensorio sono il Cozzo Bileo (1.007 m), Cozzo Fornazzo (739 m), Pizzo Castrateria (927 m), Cima Cucco (980 m)(Foto 19), Pizzo Giucco (935 m)(Foto 20), Cozzo Tondo (1.090 m), Serre Cerasa(Foto 21), Cozzo Fanuso (1.038 m)(Foto 22),, Pizzo Campana (849 m) col Canale Savucu(Foto 23), la Serra di Pietre Cadute(Foto 24). Alle loro pendici si aprono dei sistemi vallivi talora particolarmente ampi come Valle Cerasa(Foto 25), Valle Fanuso(Foto 26), Valle Craperia, Valle Filaccina(Foto 27), Valle Agnese(Foto 28), Valle Maria(Foto 29), Valle Rocca d’Elce(Foto 30) che degradano verso quote progressivamente minori, accogliendo al loro interno i torrenti omonimi.

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La Cima Cucco (980 m)

con le Case annesse

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Pizzo Giucco (935 m)

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Le Serre della Cirasa

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Cozzo Fanuso (1.038 m) ed i ruderi

di Casa Fanuso

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In primo piano il complesso di

Pizzo Campana (849 m) col Canale Savucu

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La Serra di Pietre Cadute

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La Valle Cerasa

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LA Valle Fanuso

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La Valle Filaccina

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La Valle Agnese meta di scampagnate primaverili e campi Scout

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 La Valle Maria

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La Valle Rocca d'Elce

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Non sono tuttavia rare, seppur mai particolarmente estese le aree sub-pianeggianti o a modesta pendenza in cui vengono praticate da tempo immemore alcune attività di carattere agricolo e zootecnico rappresentative della tradizione agro-pastorale godranese. Queste aree si collocano a ridosso delle contrade Cannitello(Foto 31), Biviere(Foto 32), Valle Maria, Oliva(Foto 33), Valle Agnese, Valle Fanuso, Valle Cerasa, Chiano Prani, Piano della Tramontana(Foto 34), Giardinello, Piano Guddemi(Foto 35), Marosa, Ramosa, Marosella(Foto 36), Coda di Riccio e Alpe Cucco(Foto 37), e di fatto costituiscono un’importante risorsa economico-paesaggistica per l’intera comunità locale.

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Veduta di c.da Cannitello

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Veduta di c.da Biviere

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Veduta di c.da Oliva

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Aree pascolive alto montane presso il Piano della Tramontana

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I floridi pascoli del Piano di Guddemi

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Una panoramica dei pascoli tra le c.de Marosa, Ramosa e Marosella

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Uno stazzo in località Alpe cucco

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